2012: odissea col passaporto (part. 3)

Eccoci dunque.. Le ultime due volte non erano andate a buon fine e, così, armata di pazienza, nel primo giorno delle mie ferie ho prenotato tramite internet l'appuntamento per ottenere questo benedetto passaporto.
Era lunedì 13 agosto.
Una calca della madonna, gente in fila per attendere l'apertura della questura e non importa se qualcuno era arrivato più tardi, aperte le porte, invece di comportarsi come persone civili e rispettare il proprio turno, si sono accalcati con tanto di scene patetiche e sfuriate.
Ovviamente, remissiva come sono, sono entrata per ultimo.
Peccato che oltre ad essere remissiva, io sia anche intelligente e, infatti, avendo prenotato la mia consegna documenti per il primo turno, ecco l'ufficiale di turno che chiama il mio nome; io dovevo ancora entrare dalla porta, tant'era la maleducazione della gente che si stava scannando (inutile dire che la maggior parte di questi era straniero? ok, inutile dirlo!).
Ho alzato educatamente la mano e mi sono diretta allo sportello, ho fatto 10 passi in tutto ma mi pareva di essere ad una sfilata di moda da come mi guardavano i cafoni presenti.
Ero fiera da bestia, avrei voluto girarmi e mandare a fanculo con tanto di gesta tutti i mentecatti di merda presenti!
Comunque dicevo.. mi sono presentata allo sportello: c'era un uomo (grazie a Dio) e tutto è andato liscio.
Per il ritiro?
Bè chiami questo numero, non prima di 10-13 giorni lavorativi.
E sticazzi non ce li mettiamo?

Commenti

  1. hai preconcetti sugli stranieri?

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  2. Purtroppo ultimamente si, una volta non ero così. Ma.. anche noi siamo stranieri in terre altrui e trattati come tali, quindi, sì mi sento in colpa ad avere pregiudizi ma so che spesso son ripagata con la stessa moneta..

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