TristeSsS

Oggi ho avuto la prova che i miei non hanno ancora capito perché sono andata via di casa, apprezzo però il fatto che ci provino a capire, ma mi lascia basita ogni volta il fatto che le spiegazioni che provano a darsi e che mi raccontano siano sempre così troppo lontane dalla realtà.
Ieri ho fatto come la psicologa mi consigliava, ho preso la palla al balzo per spiegare loro che indipendenza non vuole dire non avere più bisogno dell'appoggio e dell'aiuto dei genitori, ma che semplicemente vuole dire crescere e sgravare loro di alcune difficoltà quotidiane.
Si parlava della Eby, sempre di lei, di quanto fosse un impiccio averla in casa per loro perché non si sentivano più liberi di fare le camminate di una volta (premesso che la mia cagnolina era sempre al mio fianco quando facevo 9 km ad andatura veloce), di quanto male facesse a mia mamma che forse è allergica alla Eby ma è sempre attaccata a lei e poi siamo passati alla macchina, che se voglio la mia indipendenza devo mettere le ruote termiche o venderla, come se per loro fossi un peso in queste giornate di neve.. mi sono sempre organizzata per andare al lavoro senza mai chiedere nulla.
Quando ho fatto presente che, nell'eventualità estrema, c'era anche la loro macchina, allora no, non andava bene perché scegliendo l'indipendenza io non avevo più diritto alle cose di quella casa.
Con molta calma le ho spiegato che una famiglia serve per supporto, che ci si aiuta anche a mille mila chilometri di distanza.
Sembrava avesse capito.
Poi oggi, la telefonata di mio padre mi ha fatto ricascare nel baratro della desolazione.
Mi ha chiamato al lavoro, lui parlava ed io dovevo solo ascoltare.
Si è limitato a dirmi che la Eby non è assolutamente un peso che tutti le vogliono bene, che non ha senso comprare una casa o spendere soldi in affitto, che la sua macchina la posso prendere quando voglio che adesso spalerà la neve, che smusseranno un sacco di spigoli, che forse le cose dette fino ad ora non sono state dette nel modo migliore, ci sono stati fraintendimenti ecc..
Ho l'impressione che ancora non abbiano capito e sono sconfortata, sembra lo abbiano preso come un capriccio, non capiscono che il tornare in quella casa mi riempie di negatività, è quattro giorni che faccio brutti sogni, che ho brutti ricordi, che rincorro fantasmi che non esistono più e che non mi permettono di guardare avanti.
Probabilmente tutto si supererà col tempo, ma evidentemente quel tempo non è ancora arrivato.

Commenti

  1. Sorella, non è per sconfortarti ma....
    Ad una certa età, dopo una vita passata in un certo modo, con i propri schemi e le proprie idee, è difficile smussarsi e modificare i propri comportamenti e soprattutto è difficile capire dove sta il problema. Te lo dico per esperienza. I miei hanno dovuto capire tante cose, per alcuni aspetti sono cambiati, ma per altri no. E non sai quante volte ho ripetuto le stesse cose, ma l'effetto era sempre quello. Mia mamma molte cose le ha capite, ma forse era anche quella che centrava meno nel mio malessere, mentre la persona che mi ha influenzata di più è stato mio padre. E lui qualcosa ha capito, però poco, ma mi sono arresa, a 60 anni è difficile cambiar modo di ragionare in modo radicale. Sicuramente i tuoi qualcosa hanno capito e stanno provando a migliorarsi, ma fanno fatica a concretizzarlo e a capire esattamente cosa bisogna fare in quell'occasione o in quell'altra. Ci vuole tempo, sicuramente pochi passi alla volta qualcosa cambierà e migliorerà, fidati. Prova a pochi passi alla volta a distaccarti da questo loro non capire, e un pò ad accettarlo. Pian pianino se ne esce ci sono passata anche io ;) un abbraccio

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  2. Ciao Sorella, è così anche per me: è mio padre che influenza maggiormente la mia vita, mia mamma il più delle volte fa da tramite e tante altre è così spigolosa da farsi male ogni volta che mi ci scontro.
    Hai ragione tu quando mi dici che, forse, dovrei imparare anche ad accettare il loro comportamento, magari facendo anche un po' spallucce (come mi suggerisce Luca), ma è così difficile...
    Mi sembra di avere ancora 15 anni, di essere la ragazzina ribelle coi jeans stracciati.. eppure quell'età è passata ma il malessere no..

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  3. All'inizio è difficile riuscire a fregarsene, ma piano piano con un pò di impegno ci riuscirai fidati ;)
    bè forse quella fase devi viverla o riviverla adesso, e come ogni fase, è naturale che passi e passerà...;)

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