#iorestoacasa |5 mesi| giorno 35

Dopo una partenza scoppiettante fatta di lavoretti, esercizi fisici e buoni propositi, una settimana fa ho iniziato a sentire tensione al collo e alle spalle con tanto di vertigini e nausee, ma questo l'ho già scritto.
Tirati quindi i remi in barca sullo sport, approfittando dei compiti a zero per le vacanze pasquali (perché è festa pure per noi mamme!), ho aperto il lettino e avevo deciso di incominciare ad abbronzarmi un po'.. e come poteva andare?
Il giorno successivo avevo mal di gola.
Ma, senza demordere, ho ripetuto la cosa anche il giorno successivo con una sciarpina e tac, tonsillite, mal d'orecchio e acutizzazione delle vertigini che ormai sono mie fedeli compagne da una settimana e un giorno.
E niente, siccome capita anche ai migliori, figuriamoci a me, ho iniziato ad andar giù di testa e di morale.
Oggi, giorno di Pasqua, non mi sono mai alzata dal letto se non per fare la caccia all'uovo e poi tornare a piangere come non succedeva da tempo, il tempo di riprendersi per mangiare i cappelletti della mamma e giù a letto nuovamente a piangere fino a cena ed eccomi di nuovo a letto.


Oggi sono 5 mesi dalla scomparsa di Marco.. e giuro che le strade le ho provate tutte per alleggerire il peso a me stessa e alle bambine: ho provato a sorridere, ho provato a sdrammatizzare, ho provato ad essere fredda, ho provato ad essere ferma, ho tentato con la frivolezza, con la spensieratezza, ho provato ad occuparmi la mente e alcune serate per non pensare.
Probabilmente ci ero quasi riuscita sia a non pensare sia ad alleggerire il carico alle bimbe che, tutto sommato, se la cavano molto meglio di noi grandi.
Poi la quarantena.
Il fatto di venire dai miei è stata la decisione migliore: lontano dalla casa dei mille ricordi, in una specie di "vacanza forzata", la vita non è di certo migliore qua, siamo in appartamento e il nonno soffre di esaurimento nervoso, mentre mia mamma non l'ho mai vista così stanca nemmeno col tumore in corpo ed io mi sento impotente soprattutto da una settimana a questa parte ma non subisco forzatamente i ricordi di quella casa.
Il problema è che la quarantena ti obbliga a riflettere, soprattutto per chi, come me, non esce proprio (in 35 giorni sono stata due volte al bancomat, due a fare la spesa e una volta fuori col cane) e oltre a farti tornare in mente ricordi e paranoie, ci mette del suo e amplifica tutto quanto.
Ho provato a tenere duro, ho provato ad andare avanti col sorriso e con l'incoscienza che mi contraddistingue ma non ce la faccio.
E' troppo presto, lo so, lo so, ma io non riesco a star qua ad aspettare che passi il tempo e basta!
Dopo la sua morte, che per quanto la sua scelta possa essere stata dolorosa in cuor suo, è a noi vivi che ha lasciato un macigno da sopportare e sostenere per sempre, a me ha tolto l'anima che me la sono dannata per capire cosa gli mancasse in questa vita, che un rimedio sensato c'è sempre.
Spero non tolga la spensieratezza e la voglia di vivere alle bambine perché non credo che riuscirei a subire anche questo colpo.
Fatto sta che sto andando giù e in questi mesi ho riposto speranze verso alcune persone e devo rammaricarmi che per la gran parte di queste sono rimasta molto delusa, forse non sono una persona facile, forse non è semplice avere a che fare con me, ma credo che dopo tutto questo mare mosso un pochino di tranquillità almeno negli affetti e nelle amicizie, me la meritavo,
Evidentemente non è ancora il mio momento e, a questo punto, chissà se lo sarà mai.

Commenti

  1. Sara, da quello che scrivi sul blog, nei 5 mesi che sono passati hai fatto tutto tranne che aspettare che il tempo passasse.
    Nelle situazioni estreme è veramente complicato trovare la Soluzione che ti tiri fuori dal dolore, dai sensi di colpa, che ti ridia luce e speranza in un battibaleno.
    Si provano molte strade, alcune buone, altre meno, in alcuni casi per un errore (umanissimo) nostro, altre volte per incapacità di chi ti sta(va) vicino, ma non si dimostra all'altezza di sostenerti.
    Non lo scrivo per consolarti o riconoscerti meriti che non hai: avete subito, tu e le bimbe, un colpo pesantissimo, e avete reagito con tutta la forza (e la debolezza) che una persona mette sul piatto in momenti come questi.
    Personalmente, da osservatore distante e semplice lettore di un blog, provo ammirazione per come ti stai muovendo, mi sembri sempre ipercritica su te stessa (poi magari, conoscendoti di persona, potrei dire: "E' proprio vero, che gran scassamaroni che è Sara" :-)), e di solito, chi si mostra troppo severo con sé avrà sicuramente parte dei difetti che si attribuisce, ma ha pure altrettanti pregi.
    Considerati anche una ragazza "pregiata" e non mollare!

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    1. Grazie PNV, sì in questi mesi non ho lasciato che il tempo passasse perché appena mi fermavo un attimo mi mancava il fiato e la mente volava.
      Adesso sono costretta e mi si sta ripresentando il conto sotto forma di dolore ma credo che prima o poi avrei dovuto affrontare anche questo e mi ritengo fortunata di poterlo fare qua nella mia casa di Pesaro perché con la scusa che "la mamma sta male", le bimbe non subiscono troppo questa mia caduta a fondo. Per il resto grazie mille, davvero!
      Scassamaroni lo sono! :D

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  2. Forse ti mancava proprio di abbandonarti al dolore, dopo averle provate tutte. Ti meriti di riposarti, nel senso di prendere il.tempo per affrontare i tuoi.pensieri, il tempo per piangere un giorno intero se ti viene, o anche due,o tre. Non devi essere una roccia per forza. Sei umana e dopo tutto quello che hai passato, non negli ultimi cinque mesi ma negli ultimi anni hai diritto di sbagliare, di andare per tentativi e anche di toccare il fondo per poi tornare piano piano su. Le bimbe sono piccole e quindi per quanto accuseranno il colpo vedrai che se la caveranno. Un abbraccio forte

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    1. Si penso anche io che prima o poi il dolore andasse affrontato, ero riuscita a rinchiuderlo in un angolino per mesi!

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  3. Che dire.....forse hai tirato troppo la corda,ora devi solo fermarti e piangere,urlare e spaccare tutto,hai resistito fin troppo.le bimbe per ora sono piccole,ma più in là penso le ci voglia un aiuto da qualcuno,e perché no anche per te.a volte si riesce meglio ad esternare ad un perfetto estraneo quello che si ha dentro che ad un "amico"....che in questi momenti di solito di volatizzano sempre...

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    1. Probabilmente finita questa reclusione torneremo a frequentare psicologi e quant'altro. Al momento si tiene duro e si fa quel che si può...

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  4. Ciao Tonio, si penso proprio di aver somatizzato un po' tutto, se poi aggiungiamo che attualmente sono a casa dei miei che non smettono di ricordarmi il perché io sia andata via di casa.. abbiamo un quadro ancor più completo della situazione. Spero che qualcosa si muova presto per tornare ad un barlume di normalità... un abbraccio.

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  5. ti conosco da questo momento...
    un abbraccio cara.
    Sara

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