Il piede giusto

43 da poco e sentirli tutti quanti, se non almeno dieci di più, non tanto per quel che riguarda il malessere fisico o la stanchezza, ma soprattutto mentalmente.
Dimentico tutto, non solo, ma lo faccio in un istante.
Es. Carta bancomat nuova di zecca, appena arrivata per posta: la metto "qua" così quando vado poi in macchina la inserisco in portafoglio.
Me ne dimentico per un po' e quando mi torna in mente che devo andare in macchina, ricordo la tessera e vado a prenderla "qua" ma non c'è più.. 
Nel mezzo c'è stato la me scorderella che ha spostato la tessera dal "qua" al vattelapesca dove e non lo ricordo.
Ci ho messo una settimana e l'ho ritrovata nel bauletto del motorino (non chiedetemi perché).

Quando si dice partire col piede giusto, insomma!
Intanto ho portato a casa la mia prima esperienza di organizzatrice gare come facente parte del direttivo di una a.s.d. di corsa e, a parte i primi tempi un po' al ribasso, devo ammettere che mi è piaciuto soprattutto il giorno della gara, respirare e vedere sotto mano tutto quello che avevamo pensato ed organizzato i mesi precedenti e poi la festa e la gioia dell'evento stesso.

Invece per il triathlon ho cambiato squadra, ora sono ad Ascoli Piceno: basta, non si può stare in una squadra il cui gruppo su Messenger è fatto di niente.
  • direttivo che chiede sempre di saldare i conti: non può contattare in privato le persone insolventi e chiedere loro di pagare? Mica siamo 700!
  • Sgridi continui a persone in maniera pubblica: come sopra!
  • Nessuna condivisione del calendario gare: capisco che siamo master e che voglio fare le gare che mi pare, ma avere un'idea delle gare che ci saranno da qui al prossimo mese sarebbe carino anche per potersi organizzare in gruppo
  • Complimenti solo a chi interessa a loro: spesso e volentieri complimenti ai giovani pur essendo il gruppo master
  • Costi elevati: la vasca costa il doppio rispetto ai colleghi nuoto master, il tesseramento qualcosa in più rispetto le altre società, ...
Infine dopo l'ennesima litigata con le persone facenti parte del direttivo ho deciso che il mio contributo a quella squadra poteva finire immediatamente perché un conto è divertirsi, un conto è sottostare a personaggi che dovrebbero essere al nostro servizio e non bacchettarci come se fossimo dei bambini disadattati.
La loro fortuna è che è l'unica squadra della provincia ad avere un posto in vasca con l'allenatore e ad avere sessioni di corsa al campo scuola ma, di fatto, ho risolto iscrivendomi al nuoto master, mentre per la corsa essendo che le sessioni sono principalmente incentrate sui giovani a me servono poco e niente visto che non preparo le stesse gare loro.
Ergo: non mi abbasso più a certi giochetti schifosi, giusto quei quattro che hanno un loro tornaconto personale o chi poco gli importa che una squadra vale l'altra possono rimanere.

Anche loro di contro non han perso chissà che, di sicuro non mi valuto una perdita così importante, di sicuro però fino all'anno scorso ero l'unica donna che gareggiava e che, bene o male, arrivava a podio di categoria.

Al lavoro continua la CDS e noi si sta come d'autunno sulle foglie..


Mentre in famiglia c'è bisogno di un cambiamento, ci sono cose che incominciano a stare strette un po' come in squadra. Ci stiamo guardando un po' intorno, chissà magari troviamo qualche bella occasione per poter tornare a casa dove nessuno ci rimprovera del fatto che siamo in casa di altri...

Commenti

  1. Perdonami ma triathlon - e a podio - a 43 anni ..io mi accontentavo anche di perderlo definitivamente il bancomat.. ahah..

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    1. Nooo per carità, poi dovevo fare una trafila infernale per richiederlo (e avrei dimenticato pure quella...)

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