Avis

Non ricordo nemmeno se avevo parlato dell'Avis, o forse sì di qualche cena fatta insieme o di qualche aperitivo scroccato.
Ad ogni modo, domani che sarebbe il classico giorno da letargo, dovrò svegliarmi come per andare al lavoro per recarmi allo scientifico.
Facendo volontariato anche presso l'associazione Avis ed essendo una persona che non sa mai dire di no, mi hanno coinvolto nella divulgazione del gesto "donare sangue" presso le scuole di Pesaro.
Non dico che non sia una cosa giusta, dico soltanto che non sono la persona più adatta perché io stessa non dono sangue.
Non dono sangue principalmente perché ho una paura fottuta, ma ho comunque deciso di provarci e sono stata dichiarata "non idonea" per due volte e non ci ho più riprovato.
Ho comunque deciso di dare una mano all'associazione per quel che riguarda le questioni più pratiche come vendere le castagne in piazza, aiutare e collaborare durante le manifestazioni in cui Avis partecipa ecc..
La cosa delle scuole è piovuta un po' dal cielo proprio perché nessuno se ne voleva occupare.
Non è che sia una cosa così pallosa ma è gestita male, anzi malissimo, si va nelle scuole, si racconta la storia dell'Avis, dei gruppi sanguigni e tutte quelle cose che probabilmente si potrebbero tagliare o per lo meno ridurre; per poi consegnare dei volantini aspettandosi domande.
Domande che puntualmente non arrivano quando a parlare loro è un vecchio dottore o una persona un po' anziana. L'unica volta che ero da sola, invece, è stata una cosa molto più divertente e le domande sono fioccate.
Detto questo, ci andrei volentieri da sola, ma vorrei essere libera di dire quel che mi pare invece han sempre tentato di rifilarmi roba da studiare.
In pratica, dall'anno scorso mi ero ripromessa di non accettare più di andare alle scuole e, invece, eccomi qui: domani ore 8.30 allo scientifico per fare quattro classi e temo che sarà così fino a primavera.
Che palle! Perché mi inculano sempre?

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