A te che non dimenticheremo mai!

E' passato già un anno da quando hai deciso di lasciarci, probabilmente adesso se potessi, torneresti da noi correndo.
Le bimbe stanno crescendo e sono molto diligenti a scuola, a casa invece ascoltano poco e litigano tanto come sempre ma sono diventate un po' più arroganti e "aggressive" anche se, allo stesso tempo, per certe situazioni più comprensive e più "grandi".
Dal tuo gesto di un anno fa han dovuto maturare in fretta, molto in fretta perché han visto la mamma provare a fare per due riuscendoci a mala pena, han visto i nonni costantemente tristi e la zia molto stanca. Sono diventate grandi di un botto, molto più dei loro compagni.
Te ne sei andato forse pensando di toglierci un peso, altrimenti non si spiega questo gesto, te ne sei andato anche un po' egoisticamente non pensando a tutto il fardello che avresti lasciato a noi "superstiti" e a tutti gli strascichi che avresti lasciato per strada.
La vita è cambiata tanto, i rapporti interpersonali pure, gli equilibri si sono rotti ed io che non sono mai stata una gran equilibrista, non ho fatto molto affinché rimanessero stabili ma ho pensato soltanto a  come sopravvivere.
Poi ho conosciuto un uomo durante il lockdown ed è una storia che a raccontarla non ci si può credere, mi piace pensare che ci sia il tuo zampino (come dice la maestra Anna) perché credo che una fortuna del genere possa capitare poche volte nella vita.
Proprio per questo motivo mi sono creata subito delle inimicizie portandolo a casa. Ho provato a valutare tutti i pro e i contro ed ho dovuto lungamente giustificarmi in particolar modo con quegli amici che sembravano i "più stretti" ma che tu avevi già inquadrato a fine estate e per i quali avevi provato un po' di delusione nel vedere che tutto questo attaccamento altro non era che opportunismo.
Sicuramente non ho fatto la scelta migliore, ma ho fatto decisamente la scelta più giusta per il mantenimento di quel che è "famiglia", per le bimbe, per me e il nostro vivere quotidiano.
Dalla mia ho la fortuna che i tuoi genitori, seppur non approvando la cosa (e ci sta!) sono comunque vicini a me e le bimbe, così pure tua sorella che non manca mai di riempire di attenzioni le bimbe e di parole dolci.
Ben diverso i tuoi amici che, appena mi han visto più serena e con questa "vita nuova" anziché provare a capire il motivo della mia scelta o semplicemente a chiedermi se fossi felice (come han fatto Luca e Veronica), han pensato bene di insinuare ipotesi agghiaccianti, accusandomi di essere una persona fredda, di fare la vittima e addirittura di averci giovato da questa situazione.
Sempre pronti a puntarmi il dito chiedendomi se mi sia mai messa nei panni di tizio o caio.. mai nessuno che però abbia mai pensato di mettersi nei miei di panni.
Onestamente sapevo già che mi sarebbero spettate tante parole dietro, soprattutto dai soliti ubriaconi del circolo ai quali piace inventare ipotesi e situazioni che a forza di parlarne, col passaparola, diventano verità assolute.
Capita sempre che bisogna trovare per forza il colpevole tra quelli "sopravvissuti" e vicini, è l'istinto umano che cerca sempre di discolpare se stesso. Nessuno menziona più la depressione, brutta bestia che era entrata da due anni a questa parte, tutti sempre pronti a puntare il dito ma, come dice il saggio, chi punta il dito non si rende conto che ne ha altri 4 puntati verso se stesso.. perché in fondo ognuno di noi dovrebbe porsi delle domande.
Ma non mi aspettavo assolutamente che le pugnalate più grosse venissero da chi, fino a nemmeno un anno fa frequentava questa casa, da chi ha raccolto su i tuoi vestiti migliori (e firmati), da chi aveva comunque parole non sempre garbate nei tuoi confronti e da chi conosceva da vicino quello che stavamo attraversando.
Sono forse una persona fredda solamente perché non mi straccio le vesti ogni volta che si parla di te o perché sorrido anziché piangere? Sono fredda perché non sbandiero ai quattro venti quando vado al cimitero? Sono fredda perché quando tutti ricordano e piangono io invece sorrido e cerco sempre di sorridere nonostante tutto?
Tutti pronti a dirmi che avrei dovuto rimanere a Pesaro o che avrei dovuto fare così o cosà, tutti che han già trovato soluzioni semplici e banali alla nostra vita. Certo! Sarebbe stato molto "facile" dopo la tua morte e poi la quarantena da Covid, dover cambiar loro anche scuola e allontanarle da amici e dalla loro casa natale! 
Non credo sarebbe stata una mossa azzeccata, soprattutto perché sarebbero tutti stati pronti nuovamente a giudicare anche questa scelta battezzandomi come "ingrata" per aver voltato le spalle a Gradara appena avuta l'occasione, ma per gli altri rimane tutto così semplice! 
Hanno dovuto sindacare anche su come avrei dovuto vivermi questa nuova storia senza sapere nulla di lui, per esempio che lavora di notte e nei week-end, mentre riposa il lunedì e che quindi vederci la sera abitando in due comuni differenti non sarebbe stato possibile, han dovuto mettere bocca su tutto, riducendo il tutto al fatto che le bimbe potrebbero viverla male.. ma cosa ne sanno delle bimbe? Ma come diavolo si permettono anche solo di nominarle? 
Visto che nessuno si è più premurato di venir a portare loro un sorriso o una coccola dopo l'accaduto se non due persone; non siamo state più invitate a nulla come se avessimo la peste e la scusa "ti sentivamo lontana, pensavamo avessi bisogno di tagliare i ponti con noi (amici n.d.r.) per star meglio".
Le unghie sugli specchi si udivano da lontano!
Quel che mi ha fatto più male è che dopo le spiegazioni che mi sono sentita in dovere di dare ma che assolutamente non mi spettavano, mi son sentita dire di "non fare la vittima", ah ecco, e dunque cosa sarei? Non ho vissuto in primo piano la tragedia? Non eri forse il mio compagno col quale ho condiviso momenti di vita e il padre delle mie figlie? Non sono forse rimasta sola con due piccole fotocopie tue? E se una persona fosse costretta ad essere forte e a mostrarsi serena proprio per non caricare di emozioni e ansie chi gli sta intorno?
Ma soprattutto perché diavolo io debba giustificarmi per quel che scelgo della mia vita lo so solo io! Credo che ognuno debba farsi un esame di coscienza (e una sportina di cazzi propri) piuttosto che tentare di rimbalzare le colpe e mettere in giro voci spregevoli, i più dovrebbero solo vergognarsi, uno dovrebbe guardare il suo orticello invece di andare a sputtanare lo stipendio in bevute e parlare a vanvera di cose che non gli appartengono, l'altro dovrebbe guardarsi un attimo dentro prima di fare la morale a me, quando poi appena può va a puttane per poi tornare a casa come se niente fosse, per non parlare delle amiche, quelle che erano anche mie che "le cene solo donne"! che poi sembrano rimanere sconvolte e scioccate dalla situazione attuale, quando il leitmotiv delle cene erano cazzi e ammenicoli vari e quando poi ti vedono serene, anziché provare a gioire della situazione visto che, sì cazzo, ce lo meritiamo, spruzzano acido senza ricordarsi dei vizietti avuti in "gioventù" e non solo..
Ne ho per tutti caro Marco, come vedi. Me lo dicesti che ti eri accorto che la cerchia di amici era veramente ristretta rispetto a quella che pensavi, forse il dolore ti aveva aperto gli occhi.
Tutti pronti a pontificare, tutti pronti a dire che la lontananza che si era creata tra di noi ti avesse portato a questo, ma che ne sanno loro? Se una persona è sana e non ha patologie, non è di sicuro una crisi o un non sentirsi al proprio posto che lo porta a fare un gesto così brutto.
Ricordo l'aperitivo che abbiamo fatto domenica pomeriggio, mi sembravi sereno, ma col senno di poi ho capito che quella era la serenità di chi aveva già deciso. Abbiamo passeggiato mano nella mano per poi tornare a casa.


La malattia aveva ormai vinto! Ti ho mostrato i giochini appena arrivati per il calendario dell'avvento e mi hai aiutato coi preparativi in largo anticipo.. che cazzo ti è scattato nella testa Marco?
Non potevi accennare qualcosa? 
Tutti improvvisamente dottori nell'affermare che "si vedeva che stava male" e quindi? Perché non ti hanno aiutato se si vedeva? Perché, invece di incominciare a prendere le distanze, non hanno fatto come Luca che un giorno sì e l'altro pure ti spronava ad andare da un medico?
Non riesco a perdonarti il gesto che hai fatto, non riesco a perdonarti il fatto di esserti assentato di colpo nella nostra vita in un momento così delicato delle bambine, non riesco a perdonarti il fatto che di fronte a delle difficoltà tu ti sia arreso così banalmente, tu che sei sempre stato un rivoluzionario, un cagacazzo per tutto ciò che non ti sembrava giusto.
Ce l'hai messo a tutti in quel posto e purtroppo ancora io non riesco a perdonarti perché tutte le sere Sofia mi chiede di riportarti indietro, lo chiede a tutti. E' straziante e se potessi tornerei ad un anno e un giorno fa, probabilmente ti legherei a letto senza darti modo di andartene per poi non far più ritorno.
Nonostante tutto continuo a portarti nel cuore e ti porterò sempre, col tempo spero di poter arrivare a capire il dolore che hai provato e che ti ha impedito persino di ripensarci nonostante la devozione che avevi per le tue figlie e per riuscirti a perdonare. 
Io so solo che manchi e manchi tantissimo nella quotidianità di tutti i giorni, ti posso promettere che farò del mio meglio con le nostre figlie ma che, con questo clima da piccolo borgo di merda, non è per niente facile, ma guardo oltre e vado avanti.
In fin dei conti ho sempre pronta l'opzione Pesaro, sarebbe così semplice.. là posso ripartire da zero, non ci conosce nessuno e non ci sarebbe tutta la gente bigotta che c'è qua.
Ci consola soltanto il fatto che ora tu sia felice, a parlar del Milan e ad abbracciare i tuoi nonni di cui ci parlavi spessissimo.

In un mondo che ci obbliga all'eccellenza,
fare schifo è un gesto rivoluzionario.

Commenti

  1. Ne avevi di sassolini nelle scarpe!
    Mi dispiace che il comprensibile stupore sia stato seguito da cotanta malignità: credo che accada in tutti i piccoli centri. Questi erano amici suoi e solo indirettamente tuoi, più che altro compagni di merende? Purtroppo l'empatia è un privilegio di pochi, e dopo tali tragedie è difficile indovinare il comportamento adatto (osservato da me dopo la morte di mia madre): come si parla si fa danno, si ha paura di disturbare, si ha paura financo di vedere gli altri soffrire, non si sa se parlarne o far finta di nulla... fino allo sputtanamento. Vabbe', avrai ancora fiele da masticare, ma passerà.
    Secondo me Marco (e le persone in genere) se n'è andato proprio quando ciò che lasciava ha smesso di avere rilevanza per lui, a favore del malessere. Se l'oscurità chiama, ti spegne le luci intorno. E hai tutto il diritto di avercela con lui per essersi fatto inghiottire.
    Un abbraccio a tutte e 3

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    1. Grazie Livia, in realtà io non lo so se ce l'ho con lui.. so che la depressione è una bestia feroce e, alle volte, non lascia scampo come in questa occasione, ma non riesco a mandarlo giù per le mie figlie.. doveva rimanere, doveva farlo per loro. Ieri sera Sofia mi ha detto "domani è il giorno che è morto papà?" eravamo a letto, io ho annuito e ho visto che le sono scese tante lacrime e abbiamo pianto insieme perché sono totalmente impotente, non so cosa fare, non so come toglierle questo peso dal petto e non so come abbia potuto lui farsi spegnere senza pensare a cosa avrebbe creato a loro...

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    2. Temo che noi rimasti, senza esserci passati, non avremo mai risposta. Si sarà autoconvinto che sareste state meglio senza di lui? Se ne sarà fregato? Avrà avuto un black out? Boh. Questo peso a Sofiettina non puoi toglierlo, forse è bene parlarne liberamente così come con noi "tesoro non lo so cosa aveva in testa papà, ci voleva bene ma aveva questa... malattia? tristezza? non so quale termine sia adatto ad una seienne - che era più forte di lui". Secondo me è meglio parlarne piuttosto che svicolare, ma penso che la psicologa (mi sembra che ci stiano andando) saprà consigliarti.

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  2. Vai per la tua strada e lascia perdere le persone che ti fanno soffrire, in queste situazioni vedi la vera natura di chi ti sta intorno. Con i tuoi suoceri porta pazienza, con il tempo approveranno anche il tuo nuovo amore, se le bimbe saranno serene, anche loro saranno felici per voi, devono solo metabolizzare con più calma. Un forte abbraccio a te e alle bimbe, vi meritate un po' di pace :)*

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    1. Ciao grazie. Ho tagliato tutti i ponti con queste persone, bloccati, ovunque perché non desidero più nemmeno vederli per sbaglio. È un vero peccato perché le bimbe erano abituate a queste "presenze" durante i fine settimana.. Per i miei suoceri sono certa che prima o poi lo accetteranno, non ho fretta e capisco il loro dolore e il loro momentaneo rifiuto.

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    2. tesoro nel titolo del.post c'è tutto il bene l'affetto l'amore e la comprensione per tutta questa situazione e per lui...per .il resto c'è poco da dire un giorno alla volta le persone fondamentali sono tutte dalla vostra parte...per i suoceri è più dura vedervi accanto ad un'altra persona ma col tempo capiranno e accetteranno anche lui che sei ha deciso di stare con voi in una situazione che non è tra le più semplici sicuramente è una bella persona...un abbraccio a tutte e tre

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    3. Grazie Manu, di sicuro sto facendo le cose perché le sento col cuore (nel bene e nel male) che tanto ho capito che a cercare di compiacere sempre gli altri prima di tutto non ci si riesce mai e poi finisci per non piacere più a te stessa. Questo pensiero mi ha portato a fare quello che ritengo sia giusto per noi tre, se gli altri non comprendono devono rimanere affari loro, io ho già fatto troppo e ho dato troppe spiegazioni "comment dit-on" una parola è poca e due sono troppe...

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