Tensioni e percorsi

L'estate è di per se un periodo bello ed invitante, lo dice anche la parola stessa "e.. state".
E' un invito a rimanere a divertirsi a fare cose pazze.
Dal canto mio è una stagione che non ho mai capito fino in fondo perché il mare lo apprezzo il giusto ma poi quando si torna tutti insabbiati ho dei ripensamenti pazzeschi, ma soltanto perché sono una noiosa lamentona! 
Luglio però è un mese strano: cade il compleanno di Marco ed è sempre un mese pieno di tensioni e ricordi.
E' un mese nel quale mi capita di piangere spesso, cercando di farmi notare il meno possibile, è un mese che se potessi salterei a piè pari anche se ritengo essere il mese più bello dell'estate.
Quest'estate poi è strana, un po' come la scorsa, lavoro da casa ma LAVORO e lo scrivo in grande perché ogni volta che racconto che sono in smart working, sembra sempre di dire alla gente "mi pagano per stare a casa a grattarmela".
Paradossalmente si lavora pure un po' di più e soprattutto con entusiasmo (almeno per quel che riguarda me).
Da quando è finita la scuola ho mandato le bimbe ad un centro estivo nuovo dietro casa, posso farlo solo perché appunto, lavoro da casa visto che escono a ridosso delle 14.30. Non si sono mai divertite tanto e questo mi fa piacere, però ho dovuto un pochino scendere a compromessi anche coi nonni perché proprio economico non è.. e così due settimane fa, questa settimana e la prima di agosto le bimbe stanno in Carpegna coi nonni materni, mentre le prime due di settembre saranno a Canazei con i nonni paterni.


Anche quest'anno opterò per sistemare e fare le pulizie pasquali e mi concederò sport come se non ci fosse un domani.
Nonostante il dolore è bello vedere comunque una rete così fitta intorno alle mie figlie, sono contenta che si lavora per farle star bene anche se, alle volte, si sfocia sul troppo e si finisce per viziarle a causa di ciò che è successo.
Io e Danilo questo venerdì abbiamo deciso di intraprendere un percorso con una psicologa infantile, quella che ci seguiva ha vinto una cattedra e non pratica più ma si è dedicata al lavoro di maestra.
Vogliamo provarle tutte, perché ultimamente si è acutizzato in loro il senso di abbandono e sta cosa a me fa uscire di testa.. non tanto perché non sia accettabile anzi.. alla fine la morte è pure sempre un abbandono, in più le mie erano già spaventate (non riuscivo nemmeno a fare la lavatrice al piano di sotto perché temevano che non ci fosse nessuno in casa e per farlo dovevo urlare i loro nomi mentre scendevo le scale), tutto questo per un episodio che riconducono al padre che dicono sia andato a lavorare lasciandole sole in attesa della baby sitter arrivata poco dopo. 
Ho forti dubbi sull'accaduto perché per questo Marco era estremamente se non esageratamente premuroso.
La mia speranza è che diventino più indipendenti, non nel senso di farsi i cazzi loro, ma nel senso di credere e puntare di più su loro stesse, c'era stato un passo avanti un anno fa, ma ora sembra che di passi indietro ce ne siano stati due.
 

Commenti

  1. Passi avanti e indietro li facciamo tutti di fronte a difficoltà e problemi che ci pesano e che facciamo fatica a superare. A maggior ragione, immagino, per due bambine (da come però descrivi la vostra vita, mi sembrano toste pure loro).
    Lo smart working è benvoluto dalla maggior parte delle aziende (te lo dico da sindacalista).
    Ci sarà un motivo? ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so, sono RSU pure io ma non è così ben visto dove lavoro, nonostante abbiamo dimostrato di fare e fare bene per un anno e mezzo, questa nuova riorganizzazione punta per averci di nuovo tutti in sede appassionatamente. Dispiace perché si lavora meglio e con più volontà, poi quelli che vogliono tornare in ufficio ci sono (e ben venga) ma perché limitare anche gli altri?

      Elimina
    2. Anche di lavoro mi pare di capire... PMO.. almeno da quel che mi avevi detto..

      Elimina
  2. In questo momento ti invidio tanto le 4 settimane senza figli... :)
    Credo sia tanto tanto difficile non cadere nel "poverine" e concedere alle bimbe più del dovuta, sicuramente questa cosa fa sentire meglio chi lo fa ma non loro. Il percorso con la psicologa porterà sicuramente dei risultati.
    Nia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì lo ammetto mi invidio anche io le 4 settimane senza figli perché comunque fai cose che non faresti. Oggi mi sono svegliata alle 8, pazzesco! Ieri sono stata a nuotare e poi a passeggio con la belva, con le pupe non potrei. Scado spesso anche io su "porine" ma cerco di concedere quello che gli avremmo concesso nella normalità. Venerdì chiedo supporto alla psicologa perché non so quanto sia giusto avere sempre un occhio di riguardo..

      Elimina

  3. Spesso si viziano i nostri e vengono accontentati dai nonni anche quando è tutto ok figuriamoci nella loro situazione...con i consigli e io supporto giusto aggiusterete il tiro...4 settimane senza pupe?!?!? Top io è tanto se ultimamente riesco a chiedere mezza serata perché il piccolino è veramente tremendo e già mi aiutano tanto per il lavoro i miei!

    RispondiElimina

Posta un commento