10 e l'adolescenza.. non son pronta!

Il 10 maggio le bimbe han compiuto il loro primo numero a due cifre: 10 tondi tondi!
Hanno festeggiato a scuola con una torta formata di tre piani di scatoline di merendine Parmareggio e voi vi chiederete ma perché mai visto che hai il pasticcere in casa?
Ecco, questa domanda casca a fagiolo!
La nostra grande scuola, promotrice del giorno della frutta (mercoledì) e della giornata bio (il martedì), dove riempie i bambini di frutta, verdura, legumi e tante altre cose che spesso non mangiano tornando a casa affamati come i lupi, si perde nelle feste di compleanno.
Non solo sono vietati i cibi da casa del fai da te, ma non sono ammessi nemmeno prodotti da forno e pasticceria ma soltanto prodotti confezionati (merendine & co.)
Stendiamo un velo pietoso e proseguiamo coi nostri 10 anni.
Il pomeriggio, invece, abbiamo proseguito con un compleanno in famiglia e una scappatella dal dentista.


Con gli amici avrebbero festeggiato più avanti ma, per una serie di sfortunate circostanze tra cui l'alluvione, calamità naturale di questo maggio che non finisce più, siamo riusciti a festeggiarlo il 19 maggio con una piccola merenda in casa per una cerchia ristretta di amici e successiva cena al McDonald.

Loro sono cambiate tanto, sono diventate signorine nei modi, nel parlare e alle volte si atteggiano per grandi ma di base ancora rimangono le mie pupette.
Spesso le considero troppo grandi pure io, dai discorsi che sento, dagli atteggiamenti che vedo per poi ricredermi ogni volta che tornano ad essere bambine timorose.
Ci sono atteggiamenti e comportamenti che fatico a contenere, provo a riporre fiducia su cose che forse son più grosse di loro e non capisco mai se sono io a sbagliare o se sono loro che dovrebbero impegnarsi di più.
E più crescono, più mi faccio queste paranoie.
Sono molto brave a scuola, capiscono i concetti immediatamente, sono gentili ed educate (almeno dai feedback delle altre mamme) ma non sono affatto responsabili, non hanno il valore delle cose, non tengono da conto le proprie cose e non capiscono il perché io mi arrabbi quasi fino all'esaurimento perché per loro se una cosa si perde si ricompra.
Non è così.
Per loro perdere una cosa è un fatto normale che può ripetersi anche all'infinito, ma non deve essere così.
Non so come spiegarglielo, non so come fargli capire che non tutto si ricompra e ad alcune cose bisogna dare più valore che ne ad altre.
Son bambine! Me lo ripetono tutti quanti, quindi forse son io che sbaglio? Non è corretto incominciare a capire che dietro ad un oggetto ottenuto ci sono grandi sacrifici dietro?
Ho assolutamente bisogno di un confronto.


Commenti

  1. Domanda: ma alla fine, le cose gliele ricompri? Altri gliele ricomprano?
    Perché se sì, è impossibile che capiscano e stiano attente.

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    1. No, io non mi sogno di ricomprargliele, in realtà per quel che riguarda l'anello era un film che avevo già previsto, le conosco bene. Spesso però i nonni una pezza ce la mettono e ricomprano e sono arrivata anche io alla conclusione che così non se ne esce.

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  2. direi di no, non sono ancora bambine che non capiscono il valore delle cose. E' ora che sappiano quanta fatica si fa ad averle quelle cose, che non si può avere tutto.
    Io ho il mio grande che è un controsenso totale, sa il valore dei soldi è fin troppo parsimonioso e attaccato alle cose, di contro però lascia in giro di tutto. La piccola ancora deve rendersi conto di certe cose, ha poca cura, comprerebbe qualsiasi cosa e non da valore ai soldi. Entrambi sanno che chi rompe, se sono cose "importanti" paga, anche con i suoi soldini. Quando sprecano, buttano, perdono o trattano male gli faccio notare quante ore devo lavorare io per pagare quella cosa, glielo quantifico proprio. Immagino che se ci sono interferenze esterne è difficile gestire la questione (io ho il padre che non aiuta in questo senso) ma impuntati.

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    1. Anche io parlo esplicitamente di ore necessarie per pagare la tal cosa ma non so fino a che punto gli è chiaro. Tutto quello che vogliono, spesso e volentieri lo ottengono, un po' perché non hanno grosse pretese, un po' perché sono coccolate e viziate. Tutto questo no, non aiuta.

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  3. Penso ci sia una componente fortuita in ciò... da piccola non mi facevano mancare nulla, ma mi piaceva avere i miei soldini e cercavo di accumularli (ancora adesso, se è per questo). Alle mie cose, se ricordo bene, ci stavo abbastanza attenta. Mio figlio invece ama lo sperpero, si fa un culo quadrato come cameriere ma tutto ciò che guadagna se lo brucia "perché bisogna vivere alla giornata" e qui ha preso dal padre... io ci provo a farlo ragionare, ma devo ammettere che sin da piccolo gli ho negato ben poco.
    Con le tue signorine non saprei cosa inventarmi... forse una tabella di conversione bene smarrito - lavoretti da fare per riottenerlo. Perdi un giacchettino da 30 eurilli? Fai determinati servizi per tot tempo, e così via.

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    1. Ei la tabella di conversione è proprio un'idea geniale! Noi di contro in famiglia siamo sempre stati come te, molto attenti al risparmio (sia io che il padre) alle volte mi giustifico dicendo che forse non sono ancora pronte per certi discorsi però bo...

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