Campionessa italiana di categoria (Aquathlon)

Il 2 luglio siamo partiti alla volta di Taranto in treno, un viaggio della speranza che ci ha condotti in una zona torrida e assolata dove solo parlando si sudava a profusione.
Abbiamo preso posto in un appartamento niente male con Emanuela.
Ci siamo un pochetto sistemati, una rinfrescata e siamo partiti alla ricerca del buon cibo che abbiamo trovato all'osteria Basile: paccheri alla ricciola favolosi!
Siamo andati a dormire abbastanza presto perché alle 22 eravamo già nel sonno più profondo.
La partenza delle donne era alle 10.30, quindi perché non fare una colazione lussuriosa?
Entro in sala colazioni e vedo tutti gli atleti con pane tostato e marmellata con succo di frutta, ma io che sono una che, la precedenza prima di tutto al mangiare e dormire, mi sono sparata un bel pasticciotto leccese crema e amarena, un succo di frutta e un cappuccino e nell'andare via ho pure mangiato due o tre biscotti arraffati dal bancone!
Zona cambio e prima difficoltà: partenza col tuffo con gli occhialini! Io che in 15 anni di nuoto non ho mai fatto una gara con gli occhialini proprio perché non sono capace a tuffarmi senza perderli, ho voluto affrontare il mostro e mi son detta che li avrei messi sotto la cuffia, mi sarei tuffata e avrei tolto l'acqua in eccesso prima di partire a nuotare.
Ho posizionato la mia cuffia e i miei occhialini sopra le scarpe da ginnastica della seconda frazione e una borraccia di piscio ehm acqua calda.
Eravamo in griglia ma non ho trovato la ragazza che pensavo arrivasse prima però ho tenuto d'occhio il mio possibile terzo posto che però non sono riuscita a raggiungere correndo perché correva troppo forte, poi l'entrata in acqua come previsto (tuffo, scarico acqua dagli occhialini e partenza) e la frazione nuoto non finiva più, le boe distantissime ed una corrente infernale.
In acqua io non ho visione di dove fossi e di chi avessi superato o meno, ho fatto la mia nuotata che ho scoperto poi essere stata di 1800 mt anziché 1000 che doveva essere (sembra sia stata fatta la misurazione col miglio nautico anziché col km).
Sono arrivata, mi son fatta tirare su dalla piattaforma, ho appoggiato occhialini e cuffia, indossato le scarpe della seconda frazione, il pettorale e son partita: gambe inchiodate.
Giro di boa e.. vedo che quella che consideravo dovesse arrivare prima era dietro di me ma io non ne avevo più.. eppure ho tagliato il traguardo con la speranza nel cuore in attesa dei risultati.
Così è stato!


Campionessa italiana di categoria master, una gioia infinita e una soddisfazione unica in quanto mi ero detta che questa sarebbe stata la mia ultima gara con la maglia Dinamo, una chiusura col botto.
Da quando ho iniziato triathlon ho sempre fatto podi, per carità alle volte facili, altre volte meno, ma non ho mai avuto nessuna considerazione, non che io voglia chissà che titoli sul giornale o chissà quali atteggiamenti favorevoli nei miei confronti anche perché sono ben conscia che le mie vittorie sono date per lo più dalla scarsa partecipazione del mio range di età, però.. alla fine la pubblicità alla squadra la faccio comunque e non solo zero considerazione, ma addirittura frecciatine insulse e inutili nei miei confronti da persone che bè, essendo facenti parte della società, dovrebbero essere grate del mio contributo.
Direi che l'educazione prima di tutto.

Detto questo, mi sono confrontata (e confortata) con parecchie persone sul tema, ognuno ha avuto il suo motivo di scontro sempre con le stesse modalità e con le stesse persone ma ognuna di loro, come poi lo è per me, ha deciso che le persone che compongono lo squadra superano di gran lunga i nervosismi e le tensioni (e i soliti due coglioni).
Dunque continuerò ad essere della squadra anche se non riesco proprio a sorvolare sugli atteggiamenti di merda e quindi questa settimana andrò un po' a culo e salterò gli allenamenti.
E poi, a Taranto, ho conosciuto una persona fantastica che non so cosa sia successo, ma siamo rimaste folgorate l'una dell'altra.
Abbiamo preso a sentirci per caso, lei mi ha contattato per sapere se qualcuno di noi poteva darci un passaggio, le ho detto del treno e quindi ha deciso di unirsi al nostro viaggio della speranza da lì una cosa inspiegabile e unica, un legame nato all'istante, una scintilla scoccata in un secondo.


Di quelle esperienze che capitano poche volte nella vita, che dici "ehi, ma siamo così simili, siamo in simbiosi", ci siamo lasciate la domenica con le lacrime agli occhi promettendoci di sentirci e abbiamo proseguito ogni giorno, mi verrà a trovare e la ospiterò a breve.
Sono cose che fanno bene al cuore e all'anima e aiutano a soprassedere ai coglioni che la vita ci mette davanti!

Commenti

  1. Grande Sara, sei sempre più forte e sei sul podio più alto! E che fisico, nonostante la colazione :-)

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    1. Che fisico alla Botero! GraSsSie PNV.

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    2. Botero? Se lo fossi stata avresti fatto la boa, non la gara di nuoto ;-)

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    3. E niente, non posso fare altro che farti ancora complimenti, oltre che per i risultati, per la determinazione e la costanza, ma poi dove lo trovi il tempo mannaggia a te? Lo so... è solo questione di organizzarsi, ma io adesso non ho proprio voglia.
      Brava Sara! Continua così

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