Mi faccio un regalo (sii positiva)

Per i miei 41 anni (di ieri) dovevo farmi un regalo, quello di smettere di pensare che cosa penserà la gente..
Questa cosa mi logora.
Anche per le banalità molte volte mi faccio tremila seghe mentali, un esempio tra tutti sono proprio le gare di triathlon: so che non tutti approvano visto che "ho due bambine" e sono l'unico genitore rimasto e che quindi dovrei preservarmi.
Quindi ogni volta che ho una gara parte del mio tormento ricade anche lì, non che mi limiti o che mi abbia mai limitato però è quel piccolo tarlo che infastidisce.
Un altro regalo che potrei farmi è quello di smettere di girare intorno alle cose che mi danno fastidio: attualmente le aggiro abbozzando, altre volte mandandole semplicemente giù o facendo finta di non vedere.

La vita è troppo breve per accomodarsi e sistemarsi restando in bilico e cercando di non ferire troppo chi ci circonda, anche perché inevitabilmente si finisce non solo per ferire comunque la persona interessata ma anche se stessi non avendo assecondato in maniera piena ciò che si avrebbe voluto fare.

Dovrei pure smetterla di sentirmi sempre quella sbagliata ma allo stesso tempo dovrei pure evitare di considerarmi sempre una vittima, che poi le due cose potrebbero essere pure strettamente correlate.

Ad esempio:
Mi è stato detto più di una volta che sono una persona fredda e schiva;
Mi è stato detto che non ho troppi riguardi per le mie figlie;
Che sono superficiale nelle cose che richiedono una certa attenzione;
Che sono egoista;
Che non mi faccio mai sentire e non dimostro affetto;

Tutte cose che potrebbero essere il risultato del mio vittimismo o tutte cose che, essendo di mio una persona riflessiva, mi possano portare a pensare che io sia sbagliata.
Anche la mia famiglia l'ho sempre trovata "sbagliata", tutti molto schivi, ci si sente a spot su Telegram, pochissime telefonate e ancor meno visite di persona.
E' cambiato qualcosa da quando faccio Triathlon visto che, per forza di cose, porto le mie figlie dai miei due volte a settimana e ne approfittiamo per cenare tutti insieme, altrimenti prima ci si vedeva nel momento del mio bisogno o, generalmente, ogni due settimane.
Questa sensazione si è acuita quando sono entrata a far parte della famiglia di Marco dove la loro forza è sempre stata l'unione, il preoccuparsi costantemente della quotidianità e il prendersi cura l'uno dell'altro come in un piccolo villaggio familiare.
Poi ho conosciuto la famiglia di Danilo, molto più simile alla mia.
In realtà nessuna delle famiglie ha un comportamento più o meno sbagliato, semplicemente sono modi differenti di vivere la famiglia e di crescere i propri componenti in maniera più o meno indipendente.

Poi succedono quelle piccole cose che ti riportano alla realtà dei fatti: il tuo compleanno che passa in sordina, ma alla fine io mi rendo conto di essere abbastanza autistica sulle date ma che è una caratteristica che non tutti hanno; una porta che rimane aperta una giornata intera nell'indifferenza generale, leggerezza nei riguardi degli stati di salute...

Concludendo, invece di farmi tutti i regali elencati sopra che mi porterebbero a vivere più serenamente, ho ricevuto un "bellissimo" tampone positivo che:
  • ha rovinato i festeggiamenti del mio compleanno
  • ha rovinato i festeggiamenti del compleanno di Sara (la figlia di Danilo)
  • ha rovinato la mia partecipazione al Duathlon di Pesaro e l'accesso al circuito no-draft per la combinata
Anche in questo caso ritengo sia un regalino ricevuto per disattenzione e menefreghismo.
Però, se non altro, ho ricevuto anche una bellissima e inaspettata sorpresa di Danilo, uno sportwatch coi contro coglioni: il Garmin Forerunner 745.


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