Periodo incerto

Sembrava quasi che questa volta qualche tassello della mia vita fosse tornato finalmente a posto, in un puzzle di tantissimi pezzi, anche solo sistemarne una piccola parte è comunque un risultato.
Invece no.
Sembra proprio che il mio essere sia quello di vivere in equilibrio precario, un po' come se fosse ciò che mi dà la spinta per procedere in avanti.
Ecco, mi sarei anche un po' stancata.
Nel senso che preferirei alle volte cullarmi nella serenità, che di pesantezza in vita mia ne ho già avuta abbastanza.
Adesso che la mia amica (attualmente inquilina) sembra aver intrapreso un percorso di "guarigione" interiore cercando di non farsi più troppo male mentre prosegue da guerriera quello di guarigione esteriore, adesso che ha trovato un nuovo appartamento lasciandoci nuovamente alla nostra routine familiare, adesso che è stato ristabilito l'equilibrio in casa con un buon mix di centro estivo - smart working, adesso che sembra pure che la sentenza di divorzio sia pronta a fine mese.. ecco affacciarsi tanti altri fastidi.


L'incertezza al lavoro di cui si sta discutendo da tempo tra cambi al vertice e lotte tra poveri.
L'incertezza del mal di pancia di Sofia che ci sta portando ad ulteriori analisi e preoccupazioni.
L'incertezza sul continuare o meno Triathlon che, di per sè, mi ha fatto riscoprire emozioni, adrenalina, felicità, ansia, paura, gioia, un mix di sensazioni che mi hanno fatto tornare ad essere viva.. 
Purtroppo però di contro c'è un'incompatibilità di fondo con l'allenatore e le sue risposte sibilline, questo modo di ostentare, richiamare e umiliare davanti a tutti in una sorta di "puniscine uno per educarne cento".
Non è un atteggiamento che intendo tollerare a 41 anni, probabilmente è attuabile per i ragazzi adolescenti, proprio per mettere i puntini sulle "i" per far capire che c'è una divisione netta tra allenati e allenatori, ma non alla mia età perché se sbaglio è giusto che tu me lo faccia notare, ma non insultandomi davanti a tutti, siamo grandi e certe norme comportamentali dovremmo averle già assimilate fin da bambini.
Come dicevo ad inizio post ho tanta pesantezza intorno che almeno nello sport e cioè nell'hobby che mi sono scelta per star bene, ho bisogno di leggerezza cosa che purtroppo non sto trovando, anche se ho trovato persone belle e genuine ma non un team consolidato o un gruppo che fa squadra, ognuno è per sé.
Ammetto di essere una persona difficile e molto permalosa, ma credo di essere anche aperta al confronto e pronta sempre ad aiutare.
Sto valutando se l'Aquathlon di Taranto sarà la mia ultima gara, in fondo se volessi continuare ad andare in bici, a correre o nuotare, non me lo impedirebbe nessuno, potrei continuare a farlo per me stessa, poi se volessi confrontarmi una volta ogni tanto, esiste pur sempre il tesseramento giornaliero.
Ho troppe cose più importanti da risolvere che ne perdere tempo a dimostrare chi ha il cazzo più grosso!

Commenti

  1. Mi sembra corretta la tua conclusione: se devi sorbirti gli insulti di un Sergente Hartman meglio che prosegui da sola con il tuo compagno per poi presentarti alle gare e superarli tutti ;-)

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    1. L'ipotesi del tesseramento giornaliero è solo una velleità. Semplicemente si è costretti a mandar giù rospi in famiglia e al lavoro, ma nello sport no, se do fastidio semplicemente levo il disturbo.. :D

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