Qualcosa di "oltre" ogni immaginazione

A Livigno ho vissuto veramente un'esperienza che va oltre ogni immaginazione, proprio come il titolo del post! 
In quella circostanza ha fatto capolino un'idea malsana, che mai avrei pensato potesse essere partorita dalla mia testa anzi.. ho sempre detto che mai e poi mai avrei affrontato certe distanze, tant'è che mi pareva già tanto aver fatto un olimpico e aver pianto dai primi metri di corsa.
In realtà, come per ogni altra cosa, mi sono fatta prendere dall'entusiasmo di Danilo che, facendosi seguire da Giulio Molinari, ha iniziato la preparazione del medio appena tornati a casa.
Ho provato ad incominciare pure io, in fondo gli allenamenti erano piuttosto compatibili, le bimbe erano a Canazei coi nonni e quando ho iniziato a carburare e a metabolizzare si sono aggiunti tremila impegni: l'inizio della scuola, il catechismo tutte le settimane (di martedì) e lo sport delle bimbe.
Abbiamo fatto i salti mortali per far combaciare tutto e per poter più o meno rispettare la tabella di marcia.
Non è stato affatto semplice perché alle volte è stato necessario ritirarle dal tempo pieno un'ora prima, altre volte le ho dovute lasciare ai nonni più del previsto e, quando proprio non c'era soluzione, sono stata costretta a fare l'allenamento indoor (rulli + tapis roulant).
Ad ogni modo, nonostante l'esaurimento e un forte senso del dovere, ho portato a termine tutti i task, mi sono forzata ad assumere integratori e a studiare un piano di integrazione per la gara.
Diciamo che il preparare questa gara mi è piaciuto particolarmente anche se, per il mio stato attuale, non credo di potermelo permettere nuovamente se non cambiano un po' di circostanze.
Le bambine hanno tanto bisogno di me e sono ancora molto mamma-dipendente e se continuerà così non potrò permettermelo nuovamente nel breve periodo.

Comunque ho stretto i denti e ho chiesto alle bimbe di fare altrettanto, in fondo era "soltanto" un mese e mezzo e sabato scorso ho potuto portare a termine il mio primo Medio (1.9km 90km 21 km).
Appuntamento a Fasano, Puglia, una location veramente distantissima da casa nostra, 6 ore di macchina.

1.9 km Nuoto.

Apparentemente doveva essere la frazione che meno mi avrebbe preoccupata ma, quando abbiamo fatto il sopraluogo nella baia di Savelletri ci siamo accorti che il mare era piuttosto increspato. Avremmo dovuto nuotare 1900 mt uscendo dal porticciolo di Savelletri per poi terminare a Cala Masciola, informandoci abbiamo scoperto che il mare era battuto da due giorni dal maestrale.
La frazione nuoto è partita abbastanza moscia per me, avevo i cerotti della Compeed a coprire i buchi nei talloni e a sua volta erano tenuti in sede da una specie di copri tallone in silicone morbido e per non avere botte o altre cose spiacevoli sono partita nelle retrovie e, inevitabilmente, mi sono ritrovata con tante donne a far da tappo fino all'uscita in mare aperto.
In mare aperto è stato un delirio, quasi 1500 mt contro vento e coi cavalloni che montavano proprio nel lato in cui respiravo, ho avuto parecchie incertezze e zero scia, recuperare i minuti persi nel porto era ormai impossibile ma ho dovuto calmare la mia mente perché ero talmente agitata che non credevo di poter arrivare in fondo, mi sono detta che eravamo tutti sulla stessa barca e che se stringevo i denti o bene o male ne sarei uscita.
Così è stato (sopra la foto testimone dell'impresa) e le sensazioni "sulle gambe" erano veramente buone.

T1

In T1 mi sono presa tutto il tempo del mondo per togliere muta, occhialini e cuffia, capire dove fossi con la testa, poi ho preso un gel, ho posizionato bene i copri talloni, ho infilato il porta numero, il casco, gli occhiali, i calzetti e sono partita per la frazione bici con la consapevolezza che sarebbe stata abbastanza dura.

90 km Bici

Col senno di poi non so come ho portato a termine questa frazione: la bicicletta la soffro sotto tutti gli aspetti.
Mentalmente perché non mi piace, perché so che sono carente e perché avevamo un vento maestrale che viaggiava a 17-21 km/h, il che ha significato che nel primo tratto giro si andava via senza nemmeno pedalare, poi quando ci si addentrava il vento smetteva ma c'erano una serie di sali scendi (cavalcavia) ed una salita costante che mi ha spaccato le gambe e nel tratto di ritorno sul mare ci aspettavano ben 9 km di vento contro e piattone, già nel primo giro pensavo seriamente di ritirarmi ma ripensando alla gara non ho avuto donne che mi avessero superato (a parte le pro uscite presto dall'acqua) e così ho stretto i denti e sono ripartita, la mente però mi aveva già abbandonato e in più si è aggiunto il solito dolore snervante della sella al nervo sciatico, non riuscivo a stare a sedere e ad ogni buca era un morire dentro e fuori. Al 65km hanno incominciato a superarmi un po' di donnine ed ho perso tutta la lucidità che mi era rimasta, ho spremuto le meningi e mi sono detta che ormai mancava poco ed ho proseguito ma gli ultimi 9 km di vento contro mi hanno destabilizzato e non poco.

T2
Ho realizzato che la gran parte della fatica era fatta e che comunque non è che mi aspettasse una passeggiata però ormai due terzi del lavoro era andato e non potevo mollare. Mi sono bevuta uno shortino di energizzante, mi sono sgranchita il collo e la schiena, ho indossato il cappellino e mi sono avviata verso l'ultima frazione.

21km Corsa

I primi 2 km ho seguito il consiglio di un'amica che fa le ultra maratone e mi sono dedicata al check del mio corpo, tant'è che mi sono ritrovata a parlare con caviglie, piedi, ginocchi, gambe e schiena. Finito il check mi sentivo veramente bene ma non ho voluto provare a spingere e mi sono messa in scia di un ragazzo che era un giro avanti a me, ho terminato il primo giro di 3 che mi sentivo veramente bene ed ho affrontato il secondo giro col tifo di altri due ragazzi della mia squadra in gara, al 10° km ho abbandonato il ragazzo che seguivo perché lui ha mollato.
Mi sono fermata in tutti i ristori (erano ogni 3 km circa) e ho bevuto in tutti quanti, alternando sali ad acqua, alla fine del secondo giro non potevo crederci, mi mancavano solamente 7 km.
Al 16° è salito però lo sconforto ma ho trovato Giulio Molinari (il pro di Livigno) a fare il tifo per me e a suggerirmi cosa fare per arrivare in fondo, mi ha permesso di raccogliere tutto quello che c'era nel barile e tirare avanti, altro sconforto uno o due km dopo ma intravedendo il mio presidente mi è balenata l'idea di poter raggiungere l'obiettivo che mi ero prefissata che però era sfumato già nella frazione nuoto: superare il pres!
Ed eccolo lì (foto sopra) mentre lo passo con la facilità di una gazzella dopo che mi aveva dato ben 8 minuti a nuoto e ben 21 minuti in bici! 


Mi porto a casa veramente tante cose nel cuore: ho finito un'impresa oltre ad ogni immaginazione con un mese e mezzo di preparazione; sono stata sotto le 6 ore nonostante il tracciato piuttosto impegnativo; ho sentito la vicinanza di parecchie persone e ho avuto la riprova che se voglio qualcosa in qualche modo riesco ad ottenerla.

In tutto questo una menzione speciale al por Danilo che si è subito tutte le mie paranoie e i miei malanni e anche alle bimbe che hanno seguito in tutto e per tutto quel che c'era da fare per aiutarmi in questa impresa.

Commenti

  1. Complimenti Sara, grande prova e fisico al top, roba da correrti dietro per farti il filo, senza risultato perché mi staccheresti dopo i primi 100 mt :-)
    Mi sembra che anche mentalmente stai migliorando, in fondo non si tratta di non provare ansie o paure, si tratta di gestirle (vale per tutti, non sei un'eccezione ;-) )

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    1. Hai colto il punto, la cosa che mi ha sbalordito più di tutte è come ho affrontato l'impresa, l'ansia del pre gara c'è stata (ma per fortuna direi perché è quella che secondo me ti consente di fare bene) ma ho gestito tutto più serenamente (a parte qualche inciampo ma direi fisiologico pure quello)

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