Smarrita e avvilita

Se qualcuno mi chiedesse come sto in questo periodo, direi esattamente così "smarrita e avvilita", sarà forse la tensione dei mille imprevisti che mi stanno cogliendo ai quali non sono pronta.
Ok sono imprevisti, se fossi stata pronta non lo sarebbero più.. però intendo dire che ho sempre avuto un bello scudo e una buona dose di preparazione e spalle larghe nel senso che, o bene o male, una soluzione la trovavo perché gli strumenti erano presenti e pronti.
Questo giro mancano proprio gli strumenti e mi sento smarrita.
Ne  ho già parlato nei post passati, sento che per quanto io mi possa impegnare a tentare di risolvere le situazioni ostiche, queste tornino più imperiose che mai; probabilmente si tratta solo di non buttarsi giù e di reagire.

Ho cancellato metà post perché le cose che ho scritto sono sempre quelle già scritte in precedenza, sono i soliti problemi rimasti irrisolti che uno cerca di rimandare ma che rimangono lì sul gozzo e nella testa fino a quando poi ignorarle diventa impossibile.
Odio rimandare perché so che è qualcosa che comunque va fatto e solitamente farlo poi comporta pure più risorse ma, attualmente, lo ripeto, non riesco a trovare gli strumenti per occuparmene senza essere drastica e risoluta.
Io non sono così, dovrei esserlo, ma non ci riesco, cerco sempre di smussare laddove è possibile, cerco sempre di poter accontentare un po' tutti (il risultato è che scontento tutti, ma questo è un altro problema perché le persone non notano ciò che si fa, ma notano solo quello che non è stato fatto), cerco sempre di capire l'altro e di non oltrepassare mai il segno.

Vorrei poter tirare dritto, si vive una vita sola e se non si vive per noi stessi di sicuro è sbagliato vivere per gli altri perché, una volta morto, nessuno si preoccupa più per te.
L'ho visto all'anniversario della morte di Marco, sempre meno gente, sempre meno amici soprattutto coloro che osannavano l'amicizia come qualcosa di sacro ed eterno.. le persone tornano a vivere e dei morti non se ne fanno più nulla.

Un passo alla volta..
E' quello che mi ha insegnato mia mamma nella sua lotta contro il tumore che, invece, ha sconfitto Veronica. Si procede per step e ci si prepara ad affrontare le cose di adesso, che il poi arriverà.
Questo non significa navigare a vista anche se pure questa soluzione è ottima in caso di nubifragio, ma significa concentrarsi per obiettivi, uno per volta, senza affollarsi troppo di pensieri e paure.
Proviamo un po'.. sia mai che ogni tanto arrivi una gioia!


Intanto auguri al nostro lulone Blue che tre giorni fa ha compiuto due anni, è il nostro dispenser di amore puro.

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